venerdì 29 agosto 2008

Memphis



Adesso mi sembra giunto il tempo di parlare del mio caro amico "Memphis".
Devo dire che pur avendo in mente un lungo monologo su di lui, mi trovo qui davanti a chiedermi da dove iniziare. Non è facile. La personalità complessa di "Memphis" ( Che io chiamo così, anche se prima lo chiamavo "Braccio Destro", ma anche per lui vale il discorso che ho fatto nei precedenti post, quello di "Anghélos" e "Resch" )dunque, dicevo... la personalità di questo mio amico è molto complessa.
Come tutti gli artisti, perché lui è un artista, un artista della parola scritta e non solo di quella, ma come tutti gli artisti spesso è insoddisfatto del suo lavoro, anche se io non credo debba esserlo, ho visto i suoi schizzi e letto alcuni dei suoi lavori e ritengo che è veramente bravissimo.
Certo il suo modo di vedere il mondo è diverso da quello che è considerato normalità, ma a dire il vero io ancora non ho ben capito cosa sia la normalità, ognuno di noi ha la propria idea di normalità, anche se la maggior parte della gente si conforma spesso con ciò che la società chiama normalità e la segue, ma "Memphis" non è così, lui ha le sue idee e le esprime senza remore.
Ammiro la sua arte, beh, per uno come me che è un artista mancato è quasi normale ammirare "Memphis", ma sono certo che molti di coloro che leggeranno questo mio post se potessero frequentarlo resterebbero ammirati e abbagliati da lui.
Che si condividano o meno le sue idee non si può non ammirarlo! :)
Ovviamente io parlo per me, quando l'ho conosciuto era un ragazzo di sedici anni con una personalità molto spiccata e quasi del tutto formata, aveva già le sue idee che difendeva contro tutto e tutti.
Ricordo ancora le serate passate ad ascoltare "Memphis" che difendeva le sue idee parlando con altri ragazzi, io stavo ad ascoltarli discutere per ore e devo dire, che molte volte avrei voluto intervenire per associarmi ai discorsi di "Memphis", ma un'interferenza da parte mia mi avrebbe privato di ascoltare lui che esponeva così bene i concetti complicati e delicati del suo discorso, quindi stavo zitto e ascoltavo.
Col tempo sono riuscito anche io ad avere la mia parte nella sua vita, sono riuscito anche a parlare per ore con lui delle cose più disparate e ancora oggi quando capita ( non più tanto spesso, io sono piuttosto lontano adesso e negli ultimi anni è lui stato spesso fuori città, nell'ultimo anno è stato persino fuori dall'Italia ) ma a volte grazie alla meravigliosa invenzione, che è Internet siamo riusciti a parlare un poco, anzi a scrivere.
E adesso spero che presto legga questo mio post su di lui!
Tanto non ci sono dubbi, lui sa bene che è di lui che parlo, senza di lui che mi ha aiutato nella stesura del mio romanzo "La Residenza del Diavolo", forse non avrei mai avuto il coraggio di pubblicarlo.
Infatti non lo ringrazierò mai abbastanza per il tempo che mi ha dedicato per le correzioni ai capitoli del romanzo.
Lo faccio qui pubblicamente e l'ho anche ringraziato nel libro.
Cos'altro posso dire di lui senza rivelare la sua privata e senza farlo arrabbiare?
Posso dire che è un: "Grande".
GRAZIE DI ESISTERE!