mercoledì 30 aprile 2008

Perché?



Perché devo vivere in questo assurdo modo?
Perché non può cambiare la mia vita?
Perché non posso sparire una volta per tutte?
Quanti perché nella mia vita, quante inutili domande alla quale non riesco a dare una risposta.
Certo non sono il solo a chiedersi il perché di tante cose. E anche se adesso le mie domande girano solo intorno a me stesso, ci sono altri quesiti che affollano la mia mente.
Per esempio, dove stiamo andando tutti?
Cosa stiamo cercando?
Perché la nostra curiosità non è mai soddisfatta, e cerchiamo sempre delle risposte che non troveremo mai?
Non ne ho idea!
Ma al momento vorrei solo sapere perché io sono nato così diverso dagli altri?
Perché non sono nato come tutti gli altri? Perché dovevo avere tutte queste stranezze?
Credetemi sono davvero strano io! Una cosa a metà fra l'essere umano e chissà cos'altro. Un mostro!
O almeno io mi sento come tale, un mostro che non può stare in mezzo alla gente normale, una cosa che tutti eviterebbero se mi conoscessero bene... a parte poche persone che sanno e malgrado tutto non si allontanano da me.
A volte mi chiedo perché non vanno via da me, ma la risposta la conoscono solo loro, non ho mai chiesto a nessuno il motivo che li spinge a restarmi vicino, un po' perché non voglio saperlo, un po'... forse perché in fondo ho paura delle loro risposte.
Voglio illudermi che non riescano a vedere la mia mostruosità, ma sarà così?
Chi può dirlo?
Certo, posso dire che alcuni si sono allontanati da me, proprio perché hanno visto troppo di me e non sono riusciti ad accettarlo. Come dar loro torto?
I pochi rimasti dicono che gli vado bene così, e io gli credo, però a volte, a volte mi domando se sia vero. Se accettano la mia diversità come fosse una cosa normale.
Ma cos'è poi la normalità?
Io non la conosco, io sono un " Angelo Nero " che vive nell'oscurità del tempo, che ama la notte e la conosce bene, che corteggia la " Morte " sperando che un giorno questa bella e nera signora si decida ad accettarmi nel suo regno, ma ancora la mia amica " Morte " non si decide ad accogliermi fra le sue braccia.
Mi chiedo quanto ancora dovrò aspettare che venga a prendermi. Forse tanto, o forse poco. Io spero che il mio tempo su questa terra finisca presto, perché sono tanto stanco di aspettare. Ma temo che non sarò così fortunato!
Io non sono mai stato molto fortunato nella mia vita, perché dovrei esserlo proprio adesso?
Ho paura che purtroppo resterò su questa terra a vagare nella notte per molto tempo ancora.
Ho pensato molte volte al suicidio, ma non trovo il coraggio per uccidermi, un paio di volte ero riuscito a trovarlo, ma mi è andata male, non sono capace neppure a fare una cosa tanto facile.
Perché non riesco a fermare le lancette dell'orologio del mio tempo?
Sono stanco! Tanto stanco!
Vorrei addormentarmi e non svegliarmi mai più!
Aiutatemi a morire!

Il vostro Angelo Nero.

2 commenti:

  1. Ciascuno di noi vive in bilico, tra le forze della vita e della morte. Da una parte, l’impulso alla sopravvivenza; dall’altra, il desiderio di spegnersi, arrestarsi, morire…
    Non sono mai stato un grande ottimista e questo lo sai già. Nondimeno in questo momento vorrei piuttosto aiutare il mio angelo nero a credere nella vita. Non t’aiuterò a morire, no, ma se possibile a vivere più pienamente.
    Life is meaningless, recita un pezzo dell’ultimo disco dei Moonspell. Ed è vero: la vita non ha significato. Perlomeno, fino a quando non gliene venga attribuito uno. Niente ha senso, fuori dell’uomo; solo l’uomo può, in maniera sostanzialmente arbitraria, attribuire un significato alle cose. E in questo momento, io, sono intento a costruire il senso della mia esperienza quaggiù tra i vivi…
    Bisogna individuare obiettivi, perseguirli, raggiungerli. Vivere come se fossimo nel mito. Ogni giorno è una rivelazione, un’epifania. Nulla ci è negato, se la volontà lo vuole e la fantasia lo vede. Non ti dico che sempre possiamo realizzare il sogno, forgiarlo nella materia di cui è fatta la vita “vera” (sempre che ce ne sia una…) esattamente così come lo avevamo intravisto, ad occhi semichiusi. Quello che so oggi è che la volontà e il pensiero influiscono davvero sulla vita. Che quello che vogliamo, quello che pensiamo, influenzano ciò che accade.
    Pensare. Essere. Accadere.
    Perché si spicchi il grande salto è necessario riformulare il proprio pensiero, deprogrammare il cervello da tutta l’immondizia negativa che secoli di cultura ci hanno consegnato; ricercare le preziose verità esoteriche nascoste nel passato, sì, ma solo per produrre verità nuove.
    Siamo tutti mostri, a un certo livello: basta spingersi fino all’epidermide e scrutarla da vicino, per avvedersene. Nessuno di noi è quello che dice di essere; se gettassimo tutti a terra la maschera sarebbe orrore, ovunque, orrore interminabile. Ma cerchiamo di restare docili, gli uni allo sguardo degli altri… Chiudiamo le nostre deformità nella decenza dell’abito.
    Non credere d’essere così diverso da chi ti sta attorno. Forse la differenza più grande che passa tra te e gli altri e l’onestà con cui comunichi con te stesso, senza limitazioni, senza veli o censure. Dici a te stesso chi sei.
    Da questa profonda conoscenza di te stesso può venire energia vitale; affrontati dunque senza timore. L’angelo che si è ribellato a dio, è dio anch’egli.
    E.M.R. Kankarok

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  2. Cercherò di seguire i tuoi consigli Ezio, anche se la cosa mi sembra un po' difficile.
    So bene che non sei un grande ottimista, ti conosco da molto tempo e penso di poter dire di conoscerti abbastanza, anche se non si conosce mai abbastanza nessuno, c'è sempre una parte di noi che rimane nascosta dentro il nostro essere e che non viene mai fuori.
    Ho letto con piacere il tuo commento, è dopo tanti mesi finalmente ho avuto tue notizie, mi fa piacere sapere che adesso sei più ottimista di quanto non lo fossi prima, e sono onorato di avere la tua stima che ricambio con altrettanta sincerità.
    Però, considerando ciò, vorrei sapere di poter contare sempre su di te nel caso in cui io non riuscissi più a continuare ad andare avanti, vorrei che tu in quanto amico mi aiutassi anche a morire se questa fosse la sola via che mi resta, in questo lurido mondo che sembra non avere abbastanza considerazione per me.
    Sono certo che avrò ancora altri momenti di cedimento come questo e vorrei, che se tu ti rendessi conto che ormai sono allo stremo, che il mostro che c'è in me ha preso il sopravvento... vorrei che tu lo fermassi per sempre. Tu o chi come te mi conosce e avesse la tua stessa impressione.
    E' vero che il mondo ha tanti di quei mostri che la mia presenza non può preoccuparlo più di tanto, ma io egoisticamente vedo solo il mostro che c'è in me e molte volte non vorrei davvero vederlo.
    Sono egoista?
    Si! Lo sono!
    Sono un Angelo Nero che vaga nella notte del tempo, e che vorrebbe poter fermare il tempo.
    E non posso chiudere la mia deformità nella decenza dell'abito come dici tu, non ne sono capace, come non sono capace di fare tante altre cose. Ognuno ha i suoi limiti!
    E io ne ho molti!
    Grazie per la bellezza delle tue parole, torna a trovarmi quando hai un attimo di tempo, sarò onorato di trovare i tuoi commenti!
    Un bacione dal tuo Angelo Nero!
    Grazie di esistere!
    Massimo Spada.

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